LO SCRITTORE DIVINO


Editoriale del 14 novembre 2017

In un’editoria italiana allo sbando, Adelphi conferma il primato di casa editrice di qualità superiore inaugurando la pubblicazione dell’opera omnia di Isaac B. Singer (1904-1991), uno dei Premi Nobel per la letteratura esenti da perplessità e riserve. I suoi temi prediletti sono i massimi sistemi: Dio, il sesso e la morte. Gli unici di caratura universale (vedi Dante e Proust), tutto il resto è chiacchiericcio. In aggiunta ai suoi splendidi romanzi e racconti, sarebbe opportuno ristampare anche il libro intervista che gli dedicò molti anni fa l’italiano Matteo Bellinelli, dal titolo “Come mai Dio non è vegetariano?”. Il quesito è uno dei tanti che lo scrittore ebreo tratta in questo colloquio su religione e relativismo, ebraismo e occidente, disegno provvidenziale e libero arbitrio. Diviso tra fede e scetticismo (dichiara di credere in Dio ma non negli uomini, inguaribili bugiardi), Singer si affida al Dio tramandatogli dai padri, ma non si stanca di accusarlo di non amare la vita. O meglio, “so che in realtà il suo amore è due o tre miliardi di volte più grande del mio: ma non ce lo dimostra”. Ribadisce la sua fedeltà allo yiddish, lingua morta e dunque adattissima al suo mondo di fantasmi. Definisce la vita “un mistero”, la letteratura “un gioco dell’ambiguità” e rivendica la presenza nell’artista di “una scintilla del profeta”. Riconosce nel bambino (privo di pregiudizi culturali) il lettore ideale e nello scrittore “un intrattenitore dello spirito”. Coerente con “la perversa innocenza del suo mondo, così angelico e diabolico”, dispensa perle di saggezza e, almeno in un caso, sembra concordare con Ratzinger, il papa emerito: “Se non sei felice, comportati come se lo fossi. La felicità verrà in seguito. Se sei in preda alla disperazione, comportati come se credessi. La fede verrà dopo.” Ma il colpo d’ala arriva quando il giornalista italiano, avvezzo a tenere ben distinti Madre Teresa di Calcutta e Tinto Brass, rileva come contraddizione che uno scrittore così religioso conceda però troppo spazio al sesso nei suoi romanzi; Singer prima si schermisce, ammettendo l’alto tasso erotico delle sue pagine, poi, visto che l’altro insiste, risponde chiedendogli che cosa ci sia al mondo di più interessante, per concludere con una fulminante risposta divina: “Guardi che i bambini nascono dal sesso, non dalla lettura di Spinoza”.
Fabio Canessa

Guardi che i bambini nascono dal sesso, non dalla lettura di Spinoza (da LO SCRITTORE DIVINO, editoriale di Fabio Canessa)

da La famiglia Addams 2 (1993) diretto da Barry Sonnenfeld

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