E=mc2 ossia l’energia (E) è uguale alla massa (m) moltiplicata per il quadrato della velocità della luce (c), nota come “formula della relatività”, è innanzi tutto una poesia. Sta col “siamo fatti della stessa materia dei sogni”, con l’accenno di sorriso della Gioconda, con l’invenzione della radio e con
il “cogito ergo sum”.
Einstein, Shakespeare, Leonardo, Marconi e Cartesio sono infatti quattro poeti. Poeti che operano con mezzi diversi. Ogni intuizione armoniosa, infatti, è sempre una poesia, anche quando non nasce in ambiti canonici.
Per respirare meglio l’animo umano bisogna liberalizzare il concetto di poesia e dare alle etichette (scienziato, pittore, architetto, scrittore, inventore, astronomo ecc.) un valore semplicemente orientativo, interscambiabile, non vincolante.
Hieronymus Bosch (1450-1516), Pieter Brueghel il vecchio (1557 circa – 1569) e Benito Jacovitti (1923-1997) ad esempio sono sicuramente poeti che oltre a quella di pittori possono assumere a pieno titolo la qualifica di teologi. Da secoli diversi infatti ci hanno mostrato lo sguardo di Dio su di noi. Uno sguardo dall’alto.
Con Dio-Hieronymus abbiamo visto l’umanità brulicare nei suoi piaceri, nelle sue fantasie, nei suoi tormenti e nella sua follia; Dio-Pieter ce l’ha mostrata piccola, indaffarata, querula, quasi inconsapevolmente crudele, incapace di distinguere una tragedia da una sagra paesana, un giocattolo da un patibolo; Dio-Benito, infine, ha shakerato Hieronymus e Pieter e ci ha offerto uno sguardo esilarante, stralunato, convulso. Più simile a un delirio che a una contemplazione.
Quando Lui si è sbilanciato dicendo di averci fatto a Sua immagine e somiglianza sapeva benissimo di poter contare sui poeti.
Filippo Martinez (Storico dell’arte)
“Hieronymus Bosch (1450-1516), Pieter Brueghel il vecchio (1557 circa – 1569) e Benito Jacovitti (1923-1997) sono sicuramente poeti che oltre a quella di pittori possono assumere a pieno titolo la qualifica di teologi. Da secoli diversi infatti ci hanno mostrato lo sguardo di Dio su di noi. Uno sguardo dall’alto.”
Da L’UMANITÀ VISTA DA DIO – Editoriale di Filippo Martinez (Storico dell’arte)