MADRE MIA CHE IMPRESSIONE!


Editoriale del 26 settembre 2017

Dopodomani esce nelle sale “Madre!”, il flop più fischiato a Venezia. Vale la pena parlarne perché non è un film brutto come tanti: è un film bruttissimo come pochi, ma molto interessante per le smodate ambizioni e la messinscena lussuosa, visivamente smagliante. In una villa isolata vivono lo scrittore Javier Bardem in crisi d’ispirazione con la moglie Jennifer Lawrence, travolta dai fan del marito, che le mettono a soqquadro la casa. Però il sottotesto di riferimento è addirittura la Bibbia. Infatti è lo scrittore Dio a creare il mondo e i personaggi, ospiti invadenti del suo Eden, mantenendo sempre una comprensione infinita e paziente verso tutte le sue creature-fans che nemmeno io sarei all’altezza. Il primo ad arrivare è Ed Harris, un Adamo che vomita nel cesso mostrando la costola ancora sanguinante, infatti subito dopo arriva Michelle Pfeiffer-Eva e poi spariscono entrambi come i nostri progenitori. Non prima che facciano irruzione i loro figli, con Caino che uccide Abele. Segue un crescendo ripetitivo e parossistico di chiasso, distruzione e tragedia fino a sfociare nel ridicolo. Per finire con il figlio neonato del Dio scrittore che il padre sacrifica facendolo mangiare al popolo, mentre la madre, annichilita dal dolore e vittima lei di un flagello da passione, muore, per essere rimpiazzata da un’altra. Insomma, il tema alla Stephen King dello scrittore in crisi che vampirizza gli affetti si sovrappone alla risemantizzazione della figura di Dio e alla riscrittura biblica in un pasticcio visionario da Fellini horror: un mix assai indigesto, ridondante, vacuo e pretenzioso. Il regista Darren Aronofsky fa sfoggio di un indubbio talento visivo, compiacendosi di uno splatter insistito ed esagerato che innesta la teologia sulla funzione creatrice dell’arte e sui suoi rischi. La prima parte regge perché incuriosisce e rimane misteriosa, poi tutto svacca nel trash, l’eccesso fa naufragare il film e stucca lo spettatore, che esce rintronato e imbarazzato, con appena una punta di ammirazione. Per parafrasare Paolo Conte: è un cinema adulto, si sbaglia da professionisti.

Fabio Canessa
(Preside del Liceo Olistico Quijote)

Dopodomani esce nelle sale “Madre!”, il flop più fischiato a Venezia. Vale la pena parlarne perché non è un film brutto come tanti: è un film bruttissimo come pochi, ma molto interessante per le smodate ambizioni e la messinscena lussuosa, visivamente smagliante (da MADRE MIA CHE IMPRESSIONE!, editoriale di Fabio Canessa)

Il trailer di Madre!

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