4 dicembre 2017, più meno le quattro del mattino. Con la luna piena non riesco mai a dormire. La luce invade il salone di casa mia, io sto in piedi alla finestra. In più quella che si vede oggi nel cielo è, per gli astronomi, una superluna: quando la luna piena coincide col punto dell’orbita lunare più vicino alla terra essa appare più grande e luminosa. Del 14% per cento, per l’esattezza. Sarà sicuramente così, non ci avevo mai fatto caso: senza saperlo, di superlune ne devo aver viste a decine. La differenza non deve essere poi tantissima, altrimenti, considerata la mia sensibilità alla luce lunare in notti come questa mi sarei trasformato in un lupo mannaro, mi sarebbe spunta la coda e avrei avuto un vistoso aumento della peluria. Ma allora com’è che da qualche anno questo banale evento astronomico, viene celebrato come se fosse un fenomeno unico e irripetibile? E com’è che tutti in tutto il mondo scattano foto dove si vedono lune enormi, rosse, grigie o a pois, che fanno da sfondo a innamorati, ciclisti o aeroplani? Non ci sarà un po’ di esagerazione? Non ci staranno ingannando con l’illusione ottica solo per venderci supercaramelle? Anche Giove visto col telescopio sembra che stia per cadermi sulla testa. Ma no! Sono io ad essere un superidiota: sicuramente ho sbagliato qualcosa, forse guardavo il cielo dalla parte opposta, forse dormivo in piedi. Ci starò più attento, la prossima volta. Mica tra cento anni, anche la prossima sarà una superluna, il primo gennaio 2018.
Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure Università di Aristan)
Com’è che tutti in tutto il mondo scattano foto dove si vedono lune enormi, rosse, grigie o a pois, che fanno da sfondo a innamorati, ciclisti o aeroplani? Non ci sarà un po’ di esagerazione? Non ci staranno ingannando con l’illusione ottica solo per venderci supercaramelle? Anche Giove visto col telescopio sembra che stia per cadermi sulla testa (da MI SONO PERSO LA SUPERLUNA, editoriale di Marco Schintu)