1.SOUL di Pete Docter
2.THE SUICIDE SQUAD MISSIONE SUICIDA di James Gunn
3.MARX PUÒ ASPETTARE di Marco Bellocchio
4.PIECES OF A WOMAN di Kornel Mundruczo
5.LEI MI PARLA ANCORA di Pupi Avati
6.MADRE di Bong Joon-ho
7.CRUDELIA di Craig Gillespiie
8.QUI RIDO IO di Mario Martone
9.SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI di Destin Daniel Cretton
10.RIFKIN’S FESTIVAL di Woody Allen
Bilancio cinematografico di fine anno piuttosto malinconico. Oltre a questi dieci film che vi raccomandiamo (tanto li potete trovare già tutti sulle varie piattaforme), potremmo aggiungerne altrettanti consigliabili, ma tutto il resto delle uscite va dall’inutile al dannoso: soprattutto la produzione nostrana è sconfortante, come non è incoraggiante per il futuro che i due film italiani più belli siano firmati da due ultraottuagenari, Marco Bellocchio e Pupi Avati. La palma del genio va ancora una volta al cinema di animazione della Pixar, con la poesia swingante di “Soul”, e a quello dei supereroi, con lo strepitoso “Suicide Squad” e l’ultimo eroe Marvel “Shang-Chi”, spettacolare e divertente. Dopo “Parasite” si è recuperata “Madre”, una perla di qualità stellare del maestro coreano Joon-ho, la Disney non ha deluso con il riuscitissimo “Crudelia” e Woody Allen si è presentato, puntuale come ogni anno, sprizzando umorismo e intelligenza da tutti i pori. C’è chi ha gridato al capolavoro per il documentario italiano “Il buco” o per “Drive my car” del nuovo giapponese di culto Hamaguchi, due esercizi di pazienza per uno spettatore zen che viva in un’eterna quaresima. Del resto, c’è perfino chi si è entusiasmato con il noiosissimo kitsch del remake di “Dune” di Villeneuve e la leziosità chic dell’insopportabile Wes Anderson di “The French Dispatch”.
Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)
“C’è chi ha gridato al capolavoro per il documentario italiano “Il buco” o per “Drive my car” del nuovo giapponese di culto Hamaguchi, due esercizi di pazienza per uno spettatore zen che viva in un’eterna quaresima.”
Da I MIGLIORI FILM DEL 2021 – Editoriale di Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)