All’aeroporto, destinazione Zanzibar, mi porta Sebe, il taxidriver; Raphael il Somalo ha molto insistito per accompagnarmi, mi vuole davvero bene ma forse è solo perché non ha un cazzo da fare.
Nella sala d’aspetto vedo un corvo appollaiato sullo schienale di una sedia, lo guardo curioso, da dove è entrato? Mi fa capire che per lui sono un passeggero non degno di nota e manco mi caga.
Su due file di poltroncine si fronteggiano, indifferenti gli uni agli altri, soldati italiani e marines; questi ultimi sono tutti neri, enormi, con impressionanti avambracci ipertrofici.
Un sergente elicotterista mi dice che stanno in Somalia, missione di pace; per le licenze brevi li mandano nella misteriosa, polverosa, lussuriosa e abbagliante Mombasa. Mi racconta che, nella spiaggia di Mogadiscio, ha visto un marine divorato da uno squalo in mezzo metro d’acqua; ci spiega Raphael: il macello di Mogadiscio, situato accanto alla spiaggia, scarica i rifiuti in mare e di conseguenza richiama gli squali; farci il bagno è pericolosissimo. Lui ha assistito all’aggressione di una bambina e racconta crudamente di come l’acqua fosse diventata rossa di sangue.
Tra le due file passa una ragazza in calzoncini corti, alta, snella, flessuosa come solo le africane sanno essere: gambe lunghissime e uno dei culi più belli che abbia mai visto; la guardo passare e i marines, con perfetta sincronia, girano la testa fino a vederla scomparire. Incrocio con loro lo sguardo, serio, col capo, faccio cenno di sì: davvero una bella ragazza. Scoppiamo a ridere pieni di allegria, ridono pure i soldati italiani e ride Raphael.
Sebe invece non ride: a lui le donne piacciono grasse.
Molto grasse.
Ing. Carlo Todde
Divulgatore Scientifico presso l’Università di Aristan
COGLI L’ATTIMO
da Borotalco (1982), diretto e interpretato da Carlo Verdone. Con Angelo Infanti