MOTOSENSIBILE


Editoriale del 29 dicembre 2012

Sono in mezzo alla strada. La moto mi ha piantato, per l’ennesima volta. Sono arrabbiato. La guardo di lato esanime sul ciglio della carreggiata. Vorrei chiederle ‘dove ti fa male’, ma so che non funzionerebbe. C’è qualche contatto erratico che ogni tanto ti fa spegnere il motore. Tutte le volte che ti ritiravo dall’officina sentivo che il problema c’era ancora. È un difetto impercettibile che neanche il meccanico riesce a scovare. Lui non ti conosce profondamente, mentre io percepisco ogni singolo sussulto dei tuoi ingranaggi. Non saprei dire del dove, del come e del perché, ma lo sento. Lo so quel pezzo di nastro adesivo sullo specchietto è per te umiliante. Ti ho trascurato e non hai colpe, non hai la magica capacità di auto ripararti. La tua sopravvivenza dipende totalmente da me. È vero sono un ingrato. Mi hai fatto percorrere molti più chilometri di quanto le mie sole gambe avrebbero potuto permettersi in 10 vite. Ok, mi è passato. Non sono più arrabbiato. Allungo la mano e la poggio sulla sella. È ancora calda. ‘Spero ti sia di conforto’, penso.
Ti faccio compagnia, aspettando che arrivi il meccanico, per l’ennesima volta.

Alessandro Chessa


COGLI L’ATTIMO

 

da I diari della motocicletta (Diarios de motocicleta 2004) diretto da Walter Salles

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