n.15 LA POSSIBILITA' DEL MOSTRO (da “Confutazione della morte”)


Editoriale del 02 setembre 2016

Hermann-G

“Sai chi prese il posto del Barone Rosso nella squadriglia dopo la sua morte?”.
“No, Corto. Chi?”.
“Hermann Göring”.
“Göring… Lui?”
“Lui. Il Maresciallo del Reich. Il fondatore della Gestapo, l’ideatore dei lager, il responsabile del piano di confisca dei beni agli ebrei tedeschi. Con la scusa della confisca riempì il suo castello di opere rubate ai collezionisti ebrei e alle nazioni invase. Aveva di tutto: Botticelli, Rembrant, Velásquez, Goya. C’era anche quella che i nazisti chiamavano ‘arte degenerata’, in camera da letto aveva due Van Gogh e un Gauguin”.
“ Hermann Göring… come certi furbetti dell’ISIS”.
“Più o meno: arte immorale… arte degenerata…”
“La pronipote di Göring si è fatta sterilizzare, e anche il fratello. Volevano sradicare il loro albero genealogico. Avevano paura di generare mostri”.
“Operazione inutile. La possibilità del mostro è in ciascuno di noi. Anche nel Mahatma Ganndhi da qualche parte, ben nascosto, c’era quel porco sadico di Göring”.
“Anche in madre Teresa di Calcutta?”.
“Altroché!”.

Filippo Martinez
(tragediografo di Aristan)


“Aveva di tutto: Botticelli, Rembrant, Velásquez, Goya. C’era anche quella che i nazisti chiamavano ‘arte degenerata’, in camera da letto aveva due Van Gogh e un Gauguin.”
(da LA POSSIBILITA’ DEL MOSTRO di Filippo Martinez)

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