NATALE IN TRIBUNALE


Editoriale del 27 dicembre 2016

NATALE-FEROCE-Filippo-Martinez

Come avete trascorso il Natale? Certo meglio di Nick Wilder, avvocato di New York, e di Helene de Gier, casalinga di Heusden, in Olanda. Entrambi sull’orlo di una crisi di nervi, hanno fatto causa ai rispettivi vicini. Il primo, che abita nell’Upper East Side, ha denunciato la signora Lisa Maria Falcone per averlo ossessionato con delle decorazioni natalizie che, al ritmo delle luci, hanno suonato “Jingle bells” dalle 7 di mattina fino a notte fonda per ben 800 volte, esasperando le orecchie dell’insofferente avvocato. La seconda, dopo aver rifiutato di sganciare 8 euro e 50, insieme agli abitanti del suo quartiere, per l’acquisto di un biglietto della lotteria di Natale, c’è rimasta di merda quando, la settimana scorsa, è stata svegliata dalle grida di gioia dei vicini, comprensibilmente esaltati dall’estrazione del loro biglietto vincente: 14 milioni di euro. Anziché farsi sbollire la rabbia e ingoiare l’irritazione, ha tentato una causa di risarcimento per stress, accusando gli organizzatori della lotteria di “ricatto emotivo”. E proprio alla vigilia di Natale ha ricevuto il verdetto negativo del giudice, che rifiuta di mandare avanti la causa considerandola priva di fondamento, perché gli organizzatori non possono essere giudicati responsabili di chi decide di non partecipare a un gioco e poi se ne pente quando scopre che avrebbe vinto. Neanche a Wilder le cose stanno andando granché bene: il verdetto non è ancora stato formulato, ma le testimonianze degli altri vicini gli sono quasi tutte avverse. Anzi, qualcuno si è congratulato con la Falcone per aver vivacizzato il quartiere e qualcun altro ha aggiunto che il volume della musica era basso e poi “Jingle bells” è una bella canzone che mette allegria. Intasati dalla nevrosi o rosi dall’invidia, i due stressati dalla causa facile sono diventati i protagonisti del cinepanettone più azzeccato del 2016 e gli emblemi della decadenza dell’uomo occidentale, così esaurito e sfibrato da essere sopraffatto a Natale da una mancata vincita alla lotteria e dalle note di “Jingle bells”.

Fabio Canessa
(preside del liceo olistico “Quijote”)


Intasati dalla nevrosi o rosi dall’invidia, i due stressati dalla causa facile sono diventati i protagonisti del cinepanettone più azzeccato del 2016 e gli emblemi della decadenza dell’uomo occidentale
(da NATALE IN TRIBUNALE, editoriale di Fabio Canessa)
da Botte di Natale (1994) diretto da Terence Hill, con Bud Spencer e Terence Hill

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