ODE ALLA MIA LASERJET HP1200N


Editoriale del 16 febbraio 2013

Oggi 18 gennaio 2013, per la prima volta dopo 10 anni di onorata carriera, si è inceppato un foglio nella nostra stampante laserjet HP1200n. Si sono accese varie luci intermittenti, arancioni e gialle, che non avevamo mai visto. Tutta la famiglia si è riunita incredula e nella penombra del corridoio siamo rimasti a contemplare questo insolito luccichio. Come capofamiglia mi è toccato staccare dal pannello posteriore il cavo ethernet e l’alimentazione. Con delicatezza l’abbiamo portata sul tavolo di cucina, dove ci siamo seduti in quattro ad accudirla. Ho aperto premurosamente il pannello laterale e frontale, e per la prima volta abbiamo visto i suoi nudi ingranaggi. Il piccolo si è coperto gli occhi come fa sempre quando vede i baci alla televisione. Il grande ha vogliosamente allungato le mani per esplorare meandri tecnologici per lui inediti. Mia moglie ha estratto con delicatezza il foglio incastrato con piccoli strattoni.
E’ davvero magico quelle che è accaduto nei tuoi meccanismi. A un certo punto è scattata la scintilla e devi esserti accorta di quello che scrivevano le tue testine. Ti sei appassionata ad appunti, storie e formule matematiche misteriose. Hai voluto seguire fino in fondo la narrazione della nostra famiglia, e anche quando i dentelli dei tuoi ingranaggi cominciavano a lamentarsi e a stridere per la fatica, tu insistevi a non volerti fermare. Posso immaginare i tuoi sogni di stampante bruscamente interrotti, il soprassalto del risveglio e il silenzio definitivo.
Non ci è dato sapere che terribile messaggio passò per ultimo nelle tue testine, il messaggio che ti fece inceppare. Il foglio stropicciato e orribilmente macchiato che estraemmo conteneva un linguaggio che noi umani non sappiamo interpretare.

Alessandro Chessa
(Econofisico di Aristan)

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