La scienza, come recitava una frase logora, fa passi da gigante. E chi pensa che, per recuperare l’animalità originaria, ci si possa rifugiare nella riserva indiana degli umori del corpo, si illude. Dopo la disoccupazione provocata dai robot, la realtà virtuale, l’arte virtuale e il sesso virtuale, ecco ora abbattuta l’ultima barriera dell’umanità: le scoregge virtuali. Un team di pensatori, affiancato da scienziati di prima fila, ha assemblato in laboratorio ceppi comuni di batteri di specie eterogenea per mettere a punto un “profumo” (mai le virgolette furono più appropriate) che ricreasse un perfetto odore di scoreggia. Dopo aver accuratamente selezionato batteri anaerobici incubati in un vaso, quest’ultimo è stato scoperchiato per la delizia del naso di un serissimo specialista di microbiologia clinica. Non bastava: sono occorsi innumerevoli test, con relative prove olfattive, fino a che non si è arrivati alla formula del puzzitero assoluto: uno squisito mix di Bacteroides Fragilis (ATCC 25285), Clostridium Difficile (ATCC 700057) e Fusobacterium Necrophorum (ATCC 25286). L’essenza, a naso, è fragile, difficile e mortifera. Lo scopo ultimo della penosa operazione sarebbe quello di produrre un antidoto in grado di neutralizzare il fetore delle emissioni di gas intestinali, in modo da permettere a quanto è rimasto dell’uomo in quanto tale (come dicevano gli antichi filosofi) di scoreggiare liberamente ovunque, senza paura di fare figure di merda (mai la parolaccia fu più appropriata). Per questo dovremmo essere grati agli scienziati che stanno lavorando per noi, immolati al sacrificio di annusare profondamente tutte le porcherie che stanno uscendo dai vasi anaerobici. Così devoti alla causa da non accontentarsi mai del puzzo schifoso che inalano nelle loro narici, alla ricerca instancabile di quello che si dimostri il più rivoltante e disgustoso possibile. Varcata la soglia dell’intollerabile, verrà il momento più esaltante: la composizione di un contravveleno così fresco, soave e inebriante da tenere a bada il fetente mostro gassoso. Così, un grande fragoroso peto per l’uomo sarà un piccolo tenue profumo per l’umanità.
Fabio Canessa
(Preside del Liceo Olistico Quijote)
Un team di pensatori, affiancato da scienziati di prima fila, ha assemblato in laboratorio ceppi comuni di batteri di specie eterogenea per mettere a punto un “profumo” (mai le virgolette furono più appropriate) che ricreasse un perfetto odore di scoreggia. (da ORIZZONTI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA, editoriale di Fabio Canessa)