PANGEA, NOTIZIE DALL’IO: DOMENICO QUIRICO


Editoriale del 6 maggio 2013

Osservo il vecchio del kebab e penso che debba aver immaginato interi universi, anno dopo anno, strato dopo strato di carne, con le spalle al mondo che scorre e si mescola e cresce e si schianta e rinasce nel frattanto. In Gemmayzeh vedo flettersi i polpacci delle belle al passo, le nuvole eccessive di profumo come similitudini d’occidente, le camicie aperte sul petto e le sigarette e gli sguardi come traccianti di voglie nei ragazzotti intorno alle macchine truccate. Ma se tiri dritto sulla strada in una notte senza sonno c’è la guerra: le unghie sporche delle madri che lacerano le chiome nella disperazione, l’odore forte dai coglioni del miliziano, lo stupro come se fosse l’ultima volta, la morte che arriva senza burocrazia al fronte, la storia che nasce per la strada e alla strada ritorna, le epoche scritte dagli angeli sul volto spento di migliaia di bambini. Poi penso all’autista che ci portava a Tripoli, quando tremava dopo la prima scarica e l’hanno freddato poi, il capo come terracotta sberciata e il sangue che vien fuori come vino. Aveva i denti bianchissimi e una moglie e il coraggio dei poveri. Morto per due spiccioli, perché io dovevo vedere. Non siamo eroi. Non si chiama etica, o giustizia. Il mestiere di un reporter di guerra è sparire. Non siamo buoni. Amiamo Omero e Shakespeare. Qualcuno Hemingway e Celine. E raccontare è l’unica morale possibile. Una guerra all’oblio, il sangue fra le parole e i significati. Quindi non fate baccano se passiamo le frontiere e veniamo inghiottiti dalla notte. Siamo fanciulli solitari, immersi nell’incubo con gli occhi spalancati e il cuore colmo dello spettacolo eterno. Un altro drink, poi vado.

Beirut, 5 aprile 2013.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)

COGLI L’ATTIMO

 

da Fortapàsc (2009), diretto da Marco Risi, interpretato da Libero De Rienzo

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