PANGEA, NOTIZIE DALL’IO: LUCYNA D.


Editoriale del 15 aprile 2013

Lucyna D., una donna polacca di 42 anni residente a Lubawa, Polonia, ha strangolato i suoi tre figli neonati e li ha messi nel congelatore. I bambini sarebbero nati nel 2009, 2010 e 2013. Lucyna D. e suo marito hanno altri quattro figli, rispettivamente, di 22, 19, 15 e 6 anni. La madre polacca ha confessato: “Ho tenuto il loro corpi perché non riuscivo a separarmi da loro”. Ora rischia l’ergastolo.

I miei agnellini, sotto le buste del merluzzo in offerta, le salsicce piccanti e le patate da friggere e le verdurine miste nel preparato per le minestre, il volto di Dominik affiorava, eeeeeeeee taaaaaaaaaaa, era l’ultimo, ancora quella riga rossastra di placenta sul collo, dovevamo lavarlo meglio, le spalle strette come suo padre, lo abbiamo tenuto un pomeriggio intero prima di spegnerlo con il cuscino, il cuscino che abbiamo chiamato Teddy, un orsacchiotto, primo ultimo e unico immenso spazio bianco, in effetti per lui quel pomeriggio è stata una burla fra due infiniti. Partorire e spegnere, mi piace la parola spegnere, completa il cerchio e rende perfetti. E Agata, il corpicino si ribellava alla Posizione, la chiamavamo Posizione, il corpicino disteso e le mani giunte e un occhio aperto, fra un mondo e l’altro, la perfezione della manina contratta, la purezza della sua fessurina, mai il mondo sporcherà la sua perfezione di donna. Anche se l’ho visto lui, lui esitava mentre la insaponava nel lavandino, ma non ho detto nulla, come tutte le altre volte non ho detto nulla. Dopo aver baciato Teddy, dicevamo così, baciare Teddy, Grzegorz, lui l’abbiamo spento subito, Grzegorz aveva una pelle magnifica e la proporzione, sarebbe stato uno splendido uomo, allora prima della posizione lo abbiamo dipinto, sì dipinto, con un pennarello indelebile blu lo abbiamo ricoperto di arzigogoli e segni e scritture immemori ed arcane e ora nel nella sua tomba di gelo è un principe atzeco e il suo silenzio è un tuono che parla di cataclismi e sventure e resurrezione, il suo remoto bianco e freddo, il suo capo glabro e istoriato, mi guarda dalle profondità del suo occhio aperto, appena scosto le buste del merluzzo in offerta.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)

COGLI L’ATTIMO

 

da Cuore di mamma (1954) diretto da Luigi Capuano. Con Toti Dal Monte, Xenia Valderi

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