Cresce esponenzialmente in Europa la popolazione suina. In Spagna, è notizia recentissima, un censimento ha permesso di stabilire che in quel paese il numero dei maiali (50 milioni) ha ormai superato quello degli umani (46,5 milioni). Grandi agglomerati suini sono diffusi su tutto il territorio iberico. All’ingresso di Vic, in Catalogna, mi sono chiesto come facesse la gente di quelle parti a sopportare l’immondo odore che promana dagli allevamenti. Ma succede lo stesso in Germania, in Danimarca, in Italia, in Francia (fatevi un giro nella Bretagna profonda…) e nel resto d’Europa, con buona pace di vegani e ambientalisti: ogni maiale ha bisogno di 15 litri d’acqua al giorno ed emette più gas serra di un convento di frati. Per restare in Spagna, l’imponente crescita del numero dei suini è legata a quella altrettanto luminosa del consumo di prosciutto, il famoso prosciutto spagnolo. Pare che per soddisfare la richiesta di jamòn iberico de Bellotta (il più pregiato) la cui produzione prevede una dieta a base di ghiande biologiche per maiali che pascolano nei Campi Elisi, si mettano in circolazione con quel nome e a quel prezzo (salatissimo) prosciutti prodotti con la carne di maiali meno fortunati. E lo stesso si dice sia avvenuto in Italia, dove sarebbero stati utilizzati maiali balcanici (che come è noto digeriscono anche i rottami ferrosi) per soddisfare la richiesta di prosciutto di pregio. Insomma, o la smettiamo di mangiare prosciutto o ci troveremo i maiali in camera da letto.
Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)
https://www.youtube.com/watch?v=zW7QSbtmMV0
Insomma, o la smettiamo di mangiare prosciutto o ci troveremo i maiali in camera da letto (da PAZZI PER IL PROSCIUTTO, editoriale di marco Schintu)