Nel diario del 12° archivista c’è il resoconto di un’assemblea di accademici avvenuta il 20 Aprile 1503. Un solo punto all’ordine del giorno: ammissione nuovi accademici. Tra i quattro candidati un nome davvero eccellente, quello del fiorentino Michelangelo Buonarroti, presentato dall’accademico Don Pedro Lopez Boy, diplomatico spagnolo presso la corte medicea. E’ bello sapere del giovane Buonarroti desideroso di accedere alla prestigiosa istituzione sarda. Ci teneva così tanto da accompagnare la sua candidatura con una donazione: un grande disegno che rappresentava un episodio della vita di San Basilio il Grande, protettore dell’Accademia (allora non ancora Perduta). In caso di ammissione, l’artista s’impegnava ad affrescare una parete dell’Archivio con lo stesso soggetto proposto in anteprima.
Era necessario che le domande fossero accolte all’unanimità. Così avvenne per i primi tre candidati, ma per Michelangelo ci fu il voto contrario dell’accademico Giovanni Pistis. Questa la sua motivazione: anni prima, di passaggio nella città medicea, in un’osteria gli era stato servito un piatto di trippa avariata; alcuni giorni di tremendi dolori addominali avevano provocato un odio profondo per Firenze e tutti i fiorentini.
Michelangelo escluso per un piatto di trippa!
Saperlo mi fece stare male. Però restava il disegno. Scorrendo l’elenco delle donazioni del primo Cinquecento, lo trovai registrato in entrata con deposito nella sala 22, quella semidistrutta dall’incendio del 1890. Purtroppo, l’unico reperto attribuibile all’artista è un triangolino di carta bruciacchiata grande quanto l’etichetta di un formaggino, con sopra un minimo dettaglio del disegno donato: un piede maschile tratteggiato a sanguigna.
Carlo M.G. Pettinau
(Archivista dell’Oblio)
COGLI L’ATTIMO
da Pulp fiction (1994) diretto da Quentin Tarantino, con John Travolta, Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Bruce Willis e Tim Roth