Perfettamente conscio di essere l’uomo più sfortunato della Terra, D.S. si spostava su una sedia a rotelle all’interno di quella casa di campagna vicina al fiume dove la moglie lo costringeva a passare i fine settimana. Al tramonto arrivavano loro, le zanzare. Cercavano le sue mani. Lui, seduto in carrozzina, faceva quel che poteva. Schiacciava sulla parete quelle si poggiavano più in basso, appesantite dal sangue che gli avevano appena succhiato. Ma la lotta era impari. E ogni volta, al tramonto, lo assaliva la paura di incontrare la più mortifera delle zanzare, quella dall’aspetto orribile che anni prima gli aveva fatto cucù da una confezione di caffè equo e solidale. Era riuscito a intrappolarla in un bicchiere per acquavite. Se non l’avesse mostrata agli entomologi, nessuno gli avrebbe creduto, le cose più strane capitavano sempre e solo a lui. Ora però sentiva la febbre salire, i linfonodi ingrossarsi, le forze venirgli meno. Chiamò un’ambulanza, sapendo già come sarebbe andata a finire. Scrissero i giornali: “Al pronto soccorso nessuno gli crede. Sembra solo ubriaco e lo rispediscono a casa. Muore invece per la puntura di una zanzara infetta D.S., pensionato. Appena una settimana fa i chirurghi di quello stesso ospedale gli avevano applicato una protesi all’anca dalla parte sbagliata”. Più sfiga che malasanità.
Tony Cinquetti
(Etica gastronomica)
COGLI L’ATTIMO
da Evolution (2001) diretto da Ivan Reitman. Con Orlando Jones