Dio delle carte effimere e dei bar, dio dei palazzi e delle periferie, dio dei cuori lenti, delle bestie, dei perdenti, dei vecchi e delle pupe e dei salienti, dio delle baracche e dei labirinti, dei siluri atomici, dei pugili e delle formiche, di tutte le innominabili voglie antiche, benedici o dio distratto e cialtrone il modesto reporter che infila i calzini nel bagaglio. Dammi il coraggio di andare e dammi il pericolo di sentire, dammi tutto il culo che posso, sia nel tuo soffio divino un profeta pitocco e anonimo che sparisce per sempre dopo aver recitato un rito di fallimentare speranza davanti a uno stadio invisibile e festante. Che se la svigna con la cassa del pubblico pagante. Sollevami e incalzami. Accompagnami con la certezza che si può solo raschiare lo spesso muro del presente. Dammi pazienza nelle sere lunghe e afose, dammi luce buona e volti e corpi in movimento e sudore. Dammi il ritmo profondo e semplice che le cose del tempo ingannevole possiedono, fai che la parola sia schiava, maledici la tentazione d’essere storia dentro la storia. Benedicimi e dimenticami. Sacrifico a te ogni pensiero e presenza, io non sono nulla e tu sei tutto dio degli sgozzatori e dei bambini, dio delle baldracche e dei burattini, dio dei cessi lutulenti, dio del sangue, dei caporedattori dementi, dio delle frontiere e dei deserti, dio del contrabbando, dio delle andate, dello sbando, dei ritorni. Distruggi in me ogni giudizio e spernacchia gli ipocriti e i boriosi, i pavidi e gli accidiosi. Scrivevo per non dormire, viaggiavo per non morire. Ballavo sulla tragedia del mondo senza infastidire. Fammi trovare un vodka martini e una sigaretta se il pezzo si chiude. Di me si dica: gentile amico delle genti e dei gatti, degli affronti, degli istinti ritorti, solitario minchione, umano, divino, un onesto scribacchino.
Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)
COGLI L’ATTIMO
da Batman (1989) diretto da Tim Burton, con Michael Keaton e Jack Nicholson
