Temo che Mara Romeo non abbia colto il nocciolo della questione se afferma: “Doveva essere una bambola più messicana, con la pelle più scura, le sopracciglia unite, non così magra perché Frida non era magra… vestiva con abiti più messicani, con gioielli messicani”. Nondimeno, il tentativo della Mattel di penetrare il mercato meridionale con la pupazza della nonna è stato sventato. La statuetta ripulita continuerà a essere smerciata solo oltre il filo spinato. Una questione di brand, di diritti d’immagine ha sancito il giudice. Per quanto indigesto, il razzismo platinato che ha prodotto l’edulcorazione morfologica di Frida Khalo è davvero l’aspetto esteriore del problema. Il fantoccio sarebbe sanguinoso anche se irsuto e mulatto, e la sua sublimazione gringa è un sottoprodotto ciò che Edward Said ha notoriamente definito “Orientalismo”, l’assimilazione del mondo altro attraverso i propri canoni estetici e culturali. In epoca d’imperialismo franco-britannico il veicolo furono le umane lettere e le arti, Delacroix e Kipling. Oggi e domani sono Hollywood e i gingilli. L’operazione della Mattel comprende altre tredici donne che hanno segnato la storia. Il grande forno dei giochi non differisce in strategia dalle compagnie dell’energia e della chimica o dagli opifici globali degli indumenti sportivi. In risposta al fastidioso blabla protestatario per foreste africane devastate, popoli espropriati e bombardati e minori tailandesi schiavizzati, i geni del marketing hanno offerto l’etica, condensata in generose donazioni a questa o quella tribù, campagne umanitarie, progetti francescani d’essere una cosa sola con la natura, uomo, fiume o plancton. Insomma Barbie-strumento-democratico è una maiuscola fregatura. La prima Barbie nera è del 1968, negli Stati Uniti fra 2015 e 2017 gli uomini di colore disarmati uccisi dalle forze di polizia sono stati 72. I have a dream! Bang!
Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)
Temo che Mara Romeo non abbia colto il nocciolo della questione se afferma: “Doveva essere una bambola più messicana, con la pelle più scura, le sopracciglia unite, non così magra perché Frida non era magra… vestiva con abiti più messicani, con gioielli messicani”