REGALITÀ INDIVIDUALE


Editoriale del 25 aprile 2014

Forse nessuno meglio di Evgenij Evtušenko nella poesia Uomini ha espresso il concetto di regalità individuale anche dell’uomo apparentemente più insignificante:

Non ci sono uomini poco interessanti.
Sono i loro destini storie di pianeti.
Tutto, nel singolo destino, è singolare,
e non c’è un altro pianeta che gli somigli.
[…]
Ognuno
ha un mondo misterioso
tutto suo
e in esso c’ è l’attimo più bello
e l’ora più angosciosa,
solo che noi non ne sappiamo niente.

Non sono uomini che muoiono, ma mondi, ci ricorda Evtušenko, Perché quando un uomo muore si dissolve la sua carne, ma non il complesso di relazioni che egli ha saputo intrecciare, l’insieme di sentimenti, di affetti e anche di avversioni di cui è stato al centro. Di questo mondo, di cui sappiamo poco o niente, ogni uomo è sovrano: lo governa in vita e sopravvive alla sua morte, stabilendo la misura del ricordo e del rimpianto che ognuno è capace di lasciare dopo di sé.

Silvano Tagliagambe
(Iconologo di Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

Alessandro Bergonzoni al Festival della filosofia di Cagliari (2013)

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