Salmo 112 PER UN ATTIMO


Editoriale del 18 novembre 2017

«Semplicemente, mentre tutta Italia parla della esclusione della Nazionale dai Mondiali, un bambino di cinque anni, solo, sul punto di morire di freddo, alla frontiera con un Paese sbarrato. […] Se almeno riuscissimo, oltre alle dispute, alle ideologie, a un crescente razzismo, a immedesimarci nei pensieri di Anthony e dei fuggiaschi sui treni, di quelli che camminano nei tunnel con il cuore in gola, di quelli che trattengono il respiro nei loro nascondigli per non essere trovati, ai controlli. Non risolveremmo il problema migratorio, ma intanto per un momento vedremmo il mondo con gli occhi loro. Almeno per un momento saremmo più fratelli, e più umani». (Marina Corradi, Avvenire, 15 novembre)

Lo so, un attimo è poco, Signore, forse anche niente
per tutti i tuoi secoli dei secoli.
Ma questa volta è bastato un attimo di ascolto a salvare un ultimo pianto,
come un giorno bastò lo sguardo di un attimo
a salvare un bambino sulle acque del Nilo.
Quell’attimo di sguardo umano
da parte di una figlia di faraoni divini e omicidi,
trasformò un salvato in salvatore,
chiamando quel bambino “Mosè”.
Attimi dei tuoi secoli, Signore.

Antonio Pinna
Salmista ad Aristan

Quell’attimo di sguardo umano / da parte di una figlia di faraoni divini e omicidi, / trasformò un salvato in salvatore, / chiamando quel bambino “Mosè”. (da Salmo 112 PER UN ATTIMO, editoriale di Antonio Pinna)

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