Come un dibattito realista, attorno a un buon bicchiere (simposio), sulla sperimentata fortuna o sfortuna di coppia, è diventato occasione di misoginia, scaricata su un passato in realtà non misogino.
Qohelet 7,23-29. Traduzione Cei 2008 (tra altre): «26Trovo che amara più della morte è la donna: essa è tutta lacci, una rete il suo cuore, catene le sue braccia…»
Mia traduzione:
[stesura d’argomento] «23 Tutto questo ho passato a prova nella sapienza: mi son detto: “Acquisterò sapienza”, ma la sapienza è lontana da me. 24 Lontano ciò che è stato: profondo profondo. Chi può trovarlo?»
[stesura precisata] «25 Son tornato di nuovo, io e il mio cuore, a conoscere e indagare e cercare sapienza e CONTO, e a conoscere che malvagità è follia e stupidaggine è cecità».
[punto di vista maschile] «26 E trovo io stesso che amara più della morte è quella donna che proprio lei ((asher hi’) è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito di fronte a Dio la sfugge, ma chi fallisce ne resta preso.»
[risposta al femminile] «27 Vedi, questo ho trovato, dice lei, Qohelet, aggiungendo cosa a cosa, per trovare un CONTO, 28 che ancora sto cercando e non ho trovato: un uomo/essere umano solo fra mille ho trovato, ma una donna in tutte quelle (dette pima) non ho trovato.»
[conclusione] «29 D’altra parte, vedi, questo ho trovato: Dio ha fatto bene gli esseri umani [li ha fatti uomo e donna: cf Gen 1,27]. Ma proprio essi hanno cercato CONTI groppo grandi.»
Infatti, ecco cosa dice Qohelet, in un brindisi di poco successivo (Qohelet 9,7-9):
«Va’, mangia con gioia il tuo pane,
bevi il tuo vino con cuore lieto,
perché Dio ha già gradito le tue opere.
In ogni tempo le tue vesti siano bianche
e il profumo non manchi sul tuo capo.
**Godi la vita con una donna che ami,
tutti i giorni della tua vita fugace,
(quella donna) che [Dio] ti concede sotto il sole,
tutti i giorni della tua vita fugace,**
perché questa è la tua sorte
nella vita e nelle pene che soffri sotto il sole.»
Lo so che è impossibile, Signore e sorelle, ma lo chiedo lo stesso:
Quando ci liberemo della misoginia di tanti traduttori,
se non bastano grammatica e sintassi?
Antonio Pinna
Salmista ad Aristan
Come un dibattito realista, attorno a un buon bicchiere (simposio), sulla sperimentata fortuna o sfortuna di coppia, è diventato occasione di misoginia