Canto del gallo, al maschile; cervello da gallina, al femminile. Impietosità della lingua, a rivelare falsità di confini di genere e di luoghi comuni, che resistono nonostante le smentite della scienza. Perché studi documentati esaltano intelligenza e sentimenti delle galline, ed eliminano ogni rapporto tra sole che sorge e galli che cantano. Indipendenti da scienza e linguistica, galli e galline, tuttavia, si stanno prendendo una rivincita come nuovi animali di compagnia, nonostante le difficoltà logistiche e giuridiche per mantenerli in un appartamento urbano, visto che, secondo un decreto legislativo, anche la presenza di un solo esemplare, ad esempio su un balcone, farebbe scattare le procedure richieste ad una qualsiasi azienda di allevamento. Una delle difficoltà da contemplare è che, anche al buio di una stanza condominiale, una specie di orologio circadiano, incorporato come un microchip dal dna nella gola dell’animale, farebbe scattare il famoso canto del gallo, indipendente da ogni albore antelucano e da ogni legge di stato sui rumori molesti.
E così il ben noto gallo da te predetto, Signore,
a far rinsavire il rinnegatore Pietro, tuo discepolo,
che aveva perso il coraggio
di fronte anche solo ai servi dei padroni,
lo vedo mitico animale di confine,
a rompere silenzi e riaprire orizzonti,
resistente patrono della libertà di stampa.
Antonio Pinna
Salmista ad Aristan
studi documentati esaltano intelligenza e sentimenti delle galline, ed eliminano ogni rapporto tra sole che sorge e galli che cantano (da IL CANTO DEL GALLO, editoriale di Antonio Pinna)