Giovani e anziani, uomini e donne della Francia “rivoluzionaria”, cantano «Ave Maria» davanti al fuoco della Cattedrale. Conoscono la storia, sanno di altri fuochi. Di persone, oltre che di pietre. Pregano per un miracolo? No: per il fuoco di legno e pietre, bastano i vigili del fuoco. Per i fuochi di odio e rancore che hanno bruciato e bruciano persone, non resta che pregare. La storia di quelle pietre è anche storia di pietre ricostruite. Memoria di una storia che brucia se stessa, se alle rivoluzioni non segue il perdono. Ed ecco: le parole che da duemila anni ricordano l’annuncio di un «fruit béni» dal seno di una «femme bénie», rilanciano la storia di ogni «maintenant» per guardare oltre «l’heure de la mort. Amen. Alleluia».
Maintenant, Seigneur,
adesso, Signore,
a cambiare senso ad ogni fine.
Antonio Pinna (Salmista ad Aristan)
Giovani e anziani, uomini e donne della Francia “rivoluzionaria”, cantano «Ave Maria» davanti al fuoco della Cattedrale (da Salmo 185 FUOCHI – Editoriale di Antonio Pinna)