«Va’, mangia con gioia il tuo pane,
bevi il tuo vino con cuore lieto,
perché Dio ha già gradito le tue opere.
In ogni tempo le tue vesti siano bianche
e il profumo non manchi sul tuo capo.
Godi la vita con una donna che ami,
tutti i giorni della tua vita fugace,
quella donna che [Dio] ti concede sotto il sole,
tutti i giorni della tua vita fugace,
perché questa è la tua sorte nella vita e nelle pene che soffri sotto il sole.
Tutto ciò che trovi da fare,
fallo finché ne sei in grado…»
Possibile, Signore, che a questa quanto mai “decisa”
“Qoheleth (Guidatrice di assemblea”).
decisa qui e ora a gioie condivise,
in abito bianco e profumo sul capo,
sia stata data fama di pessimista,
solo perché poi termina questi versi dicendo
«perché non ci sarà né attività,
né ragione, né scienza, né sapienza
giù negli inferi, dove stai per andare».
Invece si dicono ottimisti quei credenti
che aspettano una vita che dicono “eterna”
come se fosse il tempo supplementare
di una partita ora persa.
Strani dizionari, non trovi, Signore?
Antonio Pinna (Salmista ad Aristan)
Va’, mangia con gioia il tuo pane, / bevi il tuo vino con cuore lieto (da SALMO 217 PESSIMISTA CHI? – Editoriale di Antonio Pinna)