SALMO 265 CHI MI DARÀ ALI DI COLOMBA


Editoriale del 31 ottobre 2020

In forza della “libertà di blasfemia”, e in più assolta dall’accusa di diffamazione aggravata, ai sensi dell’art. 33,3 della legge sulla libertà di stampa per la mancanza «di ogni volontà deliberata di offendere direttamente e gratuitamente l’insieme dei musulmani», la sede di Charlie Hebdo resta segreta per difenderla dalle reazioni alle sue vignette da parte di attacchi terroristici.
Nel mentre, non poteva nascondersi un professore che cercava di spiegare cosa era successo a Parigi, e al grido di «Allahu akbar» gli hanno tagliato la testa. Nemmeno pensavano di doversi nascondere quei fedeli cattolici che erano andati, giovedì scorso, alla messa del mattino nella Cattedrale di Notre-Dame a Nizza: una donna decapitata, un sacrista sgozzato, un altro ferito grave nel sagrato.
Questa differenza di nascondimento mi fa pensare che forse non bastano le precisazioni, peraltro non riportate dalla stampa, che il presidente Macron aggiungeva alla sua difesa ben francese della «libertà di blasfemia»”, e cioè che «questa libertà implica di contro una comune decenza, una civiltà, un rispetto», e che «con la libertà di espressione c’è il dovere di non fare discorsi di odio».
«Décence commune, civilité, respect» sono del resto concetti difficilmente applicabili al genere della satira dal punto di vista giuridico, che reputa condannabile solo la «volontà deliberata di offendere direttamente e gratuitamente» le persone individue. Motivo, questo, per cui fu assolto, sempre nella terra della trinitaria “libertà-uguaglianza-fraternità”, anche l’autore della vignetta che mostrava Benedetto XVI nell’atto di sodomizzare un bambino, pur riconoscendo che la vignetta era «scioccante» per i cattolici. I quali cattolici, non solo francesi per definizione, hanno risposto e stanno rispondendo non certo impugnando coltelli, ma anche convinti che quella trinità, davvero rivoluzionaria, e non solo di fragile memoria, non può difendersi con un fondamentalismo laico uguale e contrario a quelli religiosi. E, soprattutto, convinti che la fraternità non nasce per legge.
Nasce, forse, Signore, dall’antico sogno?
«Ho visto nella città violenza e discordia…
Chi mi darà ali come di colomba
per volare e abitare in luogo sicuro? (Salmo 55,10.7)
Antonio Pinna (Salmista ad Aristan)

“Ho visto nella città violenza e discordia…

Chi mi darà ali come di colomba

per volare e abitare in luogo sicuro? (Salmo 55,10.7)”.

Da SALMO 265 CHI MI DARÀ ALI DI COLOMBA – Editoriale di Antonio Pinna (Salmista ad Aristan)

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