Un minuto di silenzio. Molti in questi giorni. Non so cosa pensate voi, durante. Forse a niente di preciso. Forse ai minuti condivisi. Minuti di sorrisi e lacrime, di pace e ribellione. Nel silenzio di quel minuto, pace e ribellione, sorrisi e lacrime si assomigliano. Forse si fecondano gli uni con le altre. Per una vita testarda e risorgente: «Al silenzio, presente».
Mentre tanti parlano o credono di dire certezze in nome dei loro dei, mi trovo a ricordare una scena del film “L’ultima tentazione di Cristo”. Gesù va nel deserto, traccia un cerchio attorno a sé, e dice: «Non uscirò da questo cerchio finché tu non parlerai con me. Niente segni, né sofferenze. Voglio sentirti parlare con parole umane, dirmi la via da seguire. Io la seguirò: amore o scure o qualsiasi altra via. Se preferisci invece che resti qui e muoia, lo farò: ma devi dirmelo».
Dio non gli risponde, ma la scena è ripresa in soggettiva verticale: Dio Presenza, ma in silenzio. E finché resta in silenzio, nel dubbio della ricerca Gesù arriva a fare le scelte giuste. Al contrario, nella seconda parte del film, quando un “angelo” assicura sempre e subito che “Dio lo vuole”, Gesù arriva a scelte che si riveleranno false.
Non sarà mai una frase del Credo che con i cattolici dico ogni domenica, eppure:
Credo solo in un Dio che rispetta il suo minuto-millennio di silenzio sulla storia umana, nostra e sua:
sorrisi condivisi e vino buono a Cana,
chiodi condivisi e sangui tra due ladri sul Calvario,
e quella scritta sulla croce in tre lingue di allora
per dire in una nostra di oggi:
«Je suis vous, vous tous».
Nel tuo minuto-millennio di silenzio,
noi davanti a te presenti,
amanti e liberi, Signore.
Antonio Pinna
(salmista di Aristan)
COGLI L’ATTIMO
Cristo esoterico – Le tre tentazioni