Troppo comodo, ho pensato: Gesù vedeva o ascoltava uno che aveva bisogno di aiuto, e lui che poteva gli faceva il miracolo. E io, senza miracoli e senza soldi, che faccio? Così, mi son trovato a ricordare se Gesù almeno qualche volta appare normale, tipo dire buon giorno, come stai, vedi come sono, mi dispiace, come faccio… Ma nei vangeli più letti di Matteo, Marco e Luca, niente: anche la sua condanna a morte, che annuncia in anticipo parlando però subito di risorgere, appare un miracolo.
E mi son ricordato, Signore, di una lunga sera,
al vento fresco di Gerusalemme.
Tu avevi, per di così, chiuso l’ufficio,
e parlavi con uno che aveva capito tutto di te,
perché aveva capito tutto dei tuoi miracoli.
A lui che credeva per cose del cielo,
tu rispondevi parlando di cose della terra.
Se ti esponi al vento, gli dicevi,
anche se non sai di dove viene e dove va,
il vento ti fa fresco lo stesso:
perché «tu ne senti la voce».
Di quale “soffio di vento” sentivi e promettevi la voce, Signore,
quell’altra sera a Gerusalemme,
parlando di addio a tre anni di sogni,
a chi ti chiedeva inutilmente
l’unico miracolo che poteva contare?
«Il vento di Dio che il Padre manderà nel mio nome,
lui vi insegnerà ogni cosa
e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.
Così vi lascio la pace, vi do la mia pace.
Non come la dà il mondo… ».
Troppo poco comodo, Signore, questa volta.
Ma, se dà pace alle illusioni,
anche per noi, Signore, uno spiffero di vento…
Antonio Pinna
(salmista di Aristan)
Troppo poco comodo, Signore, questa volta. / Ma, se dà pace alle illusioni, / anche per noi, Signore, uno spiffero di vento… (da SALMO 95 – il lusso a perdere dei miracoli, editoriale di Antonio Pinna)
da Blow-Up (1966) diretto da Michelangelo Antonioni