SALVIAMO L'UOMOMAGLIONCINO


Editoriale del 16 maggio 2018

Alcune fanciulle si sono trovate in un salotto a dissertare sulla complessa condizione del maschio.Per tutelare i soggetti al centro delle confidenze hanno utilizzato dei soprannomi indicativi e fornito dei consigli semplici, laddove fosse stato possibile.
Si tratta di casi non isolati.
Si sono dichiarate disponibili, ad esempio, ad aiutare l’Uomomaglioncino, quello che ad ogni stagione dell’anno viaggia misteriosamente con un cachemire sulle spalle e cerca conforto nelle maniche blu crema ruggine e pistacchio incrociate sul petto.
Salviamo l’Uomomaglioncino con un abbraccio.
Speranze anche per Maldicollo, quello che muove lateralmente la testa velocissimo facendo tanti “no“ per constatare se la cervicale gli stia per procurare o meno cefalea. Sopportate, fino a quando lo vedete infilzare i dorsali in ogni spigolo della casa: inventatevi una malattia vostra. Responsabilizzato tornerà in sé.
Per Emozioni, quello che “io non posso vivere senza emozioni“, poche parole: dategli un calcio nel sedere ed emozionerete molto voi stesse.
Non ci sono buone nuove neanche per Uomospinacina, quello che confessa di scongelare donne come spinacine all’occorrenza.
Non vede neanche le polle di turno: regalategli una confezione Aia.
Nel mio mondo da autostoppista è capitato spesso di incontrare la categoria dell’Uomoparcheggio.
Quello che col temperamento di un toro vi chiede di lanciarvi al centro dell’area di sosta puntata nell’altro lato e occuparla col vostro corpo fino al suo arrivo.
Sperate bene non vi sia accaduto. In caso contrario avete contribuito a peggiorare l’umanità.
A proposito. In salotto l’hanno ribattezzato Palomar: è l’uomo né troppo timido né troppo audace. Il giusto gioco davanti alle grazie femminili, benché se ne dica parrebbe porti alla vittoria.

Virginia Saba
(Autostoppista ad Aristan)

 

COGLI L’ATTIMO

 

Alcune fanciulle si sono trovate in un salotto a dissertare sulla complessa condizione del maschio (da SALVIAMO L’UOMOMAGLIONCINO – Editoriale di Virginia Saba) 

da La dura verità (2009) diretto da Robert Luketic. Con Katherine Heigl e Gerard Butler

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