Bergoglio ci ha detto che l’inferno non esiste. Con l’aiuto del suo evangelista Scalfari, ci ha detto anche come è avvenuta la creazione. Tutte informazioni che ne cancellano di colpo altre, vecchie di duemila anni e perciò sorpassate (out of date, dicono a Cologno Monzese).
Per poter conoscere queste cose meglio di Origene, Gerolamo, Agostino, Ambrogio, Giovanni Crisostomo, Massimo il Confessore, Giovanni Damasceno, Pier Damiani, Anselmo e Bonaventura e Tommaso d’Aquino, più altri, senz’alcun dubbio Bergoglio deve essere stato presente alla creazione. A lui si attaglia quindi il detto che la storia attribuisce, prima di lui, solo al musulmano Al Hallag: “Io sono Dio”.
Al Hallag, persiano, fu crocifisso dopo giorni di torture per aver detto “Io sono Dio”. Fu crocifisso dopo anni di predicazione, e di pazienza delle autorità abbasidi, perchè aveva un suo forte partito di seguaci e perchè era in odore di santità. Al Hallag (Il “cardatore” delle anime, colui che le raffina e le rende lisce) era anche ritenuto un mezzo cristiano, perchè predicava la castità e la povertà assolute e il pacifismo, e perchè si proclamava parola vivente di Dio. Questo era troppo anche per la corrente più ascetica e cristianeggiante dell’Islam, il sufismo.
A dieci anni Al Hallag sapeva già il Corano a memoria. Eseguì tre volte il pellegrinaggio rituale alla Mecca, che Maometto impone di compiere una volta sola. Tutto ciò era un atto di sublime superbia, la superbia di chi sa di essere Dio. I santi possono permettersi anche la superbia, che però si paga, o in questo mondo o nell’altro.
Gianluigi Sassu
(Asiatista di Aristan)
https://youtu.be/4PEsg3f0VWE
Bergoglio ci ha detto pochi giorni orsono che l’inferno non esiste. (da IL PREZZO DELLA SUPERBIA, editoriale di Gianluigi Sassu)
da Harry a pezzi (1997) scritto, diretto e interpretato da Woody Allen