ED GEIN, che scuoiava donne


Editoriale del 12 gennaio 2017

king_saul

Ed Gein ebbe il suo primo orgasmo a dieci anni quando vide i suoi genitori scannare un maiale. Augusta, sua madre, vedendogli i pantaloncini macchiati lo gettò dentro una vasca da bagno piena di acqua bollente stringendogli i testicoli che definì la maledizione dell’uomo. E fece giurare a lui e a suo fratello che sarebbero sempre rimasti vergini in grazia col Creatore. Quando Henry però infranse la promessa e si accoppiò con una ragazza di La Crosse nel Wisconsin, qualcosa scattò nella testa di Ed, ed Henry morì misteriosamente arso vivo nella loro fattoria. Morto il fratello, Ed visse con la madre rimasta paralitica in seguito a in ictus, obbediente a lei come un agnello, sempre intenti entrambi a pregare. Quando costei morì lui la mummificò per tenerla in vita e poi iniziò a squartare donne e a scuoiarle per farne la tappezzeria della sua casa appendendone le teste al muro come trofeo di caccia. Si ignora quante persone abbia realmente ucciso ma si sa che provava un orgasmo per ogni morte come il giorno dello scannamento del maiale. E si sa anche che offriva ai suoi vicini carne di cervo da lui cacciato e cucinato. Ma le uniche pelli che vennero trovate furono quelle di giovani ragazze. La sua specialità era la mammella arrosto. Pentito per le sue polluzioni decise quindi di cambiare sesso e scuoiò altre femmine per indossare sopra il suo corpo esile un aspetto di vera donna. Quando venne casualmente scoperto, la casa degli orrori dove abitava fu oggetto di fantasie cinematografiche che andarono da Psycho fino al Silenzio degli Innocenti. Morì 32 anni fa in un manicomio criminale dove era entrato 27 anni prima in occasione del suo cinquantesimo compleanno.

Antonangelo Liori
(Microbiografo di Aristan)


“Ed Gein ebbe il suo primo orgasmo a dieci anni quando vide i suoi genitori scannare un maiale.”
(da ED GEIN, CHE SCUOIAVA LE DONNE editoriale di Antonangelo Liori)

« Archivio »

  • MANIFESTO DI ARISTAN


    ANTEPRIMA
  • PROMO ARISTAN ROBERTO PEDICINI


  • INNO


  • IL TEMPO DEI TOPI DI FOGNA


  • CIAO NADIA