Facciamo un giochetto. In questo editoriale userò nei confronti di due individui l’aggettivo qualificativo “sciocchino”, voi però non dovrete considerarlo un mio giudizio ma una semplice traccia semantica aperta all’interpretazione che vorrete dargli. Scegliete voi, dunque. Sbizzarritevi. Ma, per cortesia, evitate di scrivere le vostre traduzioni su questa pagina.
Primo individuo.
Sto parlando di un presidente di cinquanta Stati che, scelgo solo un esempio emblematico, vede un
filmato nel quale un suo poliziotto davanti ad alcuni colleghi complici e a una piccola folla di passanti inorriditi sevizia un essere umano sino a ucciderlo per soffocamento, e lui, il massimo garante della giustizia per ogni cittadino dei suoi Stati, non dice una sola parola per condannare quel fatto.
Questo per me, oltre che uno sciocchino, è un pericoloso criminale.
Secondo individuo.
È un politico che vive a migliaia di chilometri dal primo individuo. Questo politico, vedendo quel
presidente dei 50 Stati in lizza per una conferma durante la competizione elettorale, usa la propria
mascherina di protezione dalla pandemia come un manifesto facciale di propaganda a sostegno della sua conferma.
Questo, a differenza del primo, per me non è un criminale, è solo uno sciocchino. Un grande sciocchino. Un inequivocabile sciocchino cosmico e peloso.
Filippo Martinez (Giochettista)
“Userò nei confronti di due individui l’aggettivo qualificativo ‘sciocchino’, voi però non dovrete considerarlo un mio giudizio ma una semplice traccia semantica aperta all’interpretazione che vorrete dargli.”
Da SCIOCCHINO & PIÙ SCIOCCHINO – Editoriale di Filippo Martinez (Giochettista)