SCRIPTA VOLANT


Editoriale del 25 marzo 2015

è una scultura delicata, che da sempre mi incanta, ispirata ad una delle favole più belle dell’antichità, quella di Amore e Psiche, narrata da Apuleio nel II secolo.
Si racconta che il Canova amasse la letteratura classica e che, mentre creava le sue opere, volesse accanto a sé un’aiutante, incaricata di leggergli a voce alta brani, poesie, racconti. Immaginatevi una bottega bianca di polvere, schegge, bozzetti e incompiute, l’Artista che impugna lo scalpello e comincia a colpire il blocco bianco, mentre una fanciulla colta gli racconta un Amore mitologico. Avrà avuto una voce vellutata, la fanciulla, ed un tono struggente, nel declamare l’abbraccio tra i due amanti, per far sì che lo Scultore rendesse così morbido il marmo, facendoci quasi sentire il calore della pelle, il languore dell’abbandono. Mentre lei legge, un’Arte si trasforma in un’altra, la parola scritta si tramuta in pietra ed un’antica ispirazione dà luogo ad una meravigliosa forma nuova. La Letteratura di Apuleio, volando attraverso i secoli, diviene Scultura.
Psiche in greco significa Soffio, anima, un Respiro che dà vita al viaggio dell’Arte, miracoloso e infinito, e alle trasfigurazioni che la rendono Immortale.

Eugenia Pignataro Atzeni
(Rabdomante ad Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

da L’asino d’oro, spettacolo teatrale di Paolo Poli

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