Ho un amico genio che teorizza sull’esistenza di reti sensibili e circa la ricettività sensoriale dei manufatti hardware. Non capisco pressoché niente di nuove tecnologie, tuttavia credo che abbia ragione riguardo alla capacità di comunicazione sentimentale degli oggetti. Mi hanno regalato un minipimer che frulla, frustra, mixa e sminuzza e, di sicuro, è sensibile: si deve essere accorto che non lo volevo perché non amo cucinare e credo si senta a disagio. L’altro giorno ho deciso di utilizzarlo per fare una torta margherita, l’unica che mi riesce. Braun, percependo la mia assenza di entusiasmo, ha dato subito segni di ribellione e abbiamo ingaggiato una lotta furibonda, testimoni le pareti della cucina: la potenza indiscriminata della sua frusta elettrica era di gran lunga superiore alla forza della mia mano e il composto appiccicoso fuoriusciva dal contenitore andando a infrangersi dappertutto. Dopo varie prove, dodici uova e un chilo di zucchero, mi sono arresa, sfinita, la mano anchilosata dal troppo stringere. Lui, sul piano di marmo, mutilato, la frusta accanto; per l’alta temperatura e credo anche per la rabbia, ha rotolato autonomamente verso l’acquaio. Non gli ho detto mezza parola e l’ho riposto. Ho deciso di tornare alle forchette; mi conoscono da sempre, si sono adeguate e poi sono in tante, si danno il cambio, sono alla buona… anche se, da poco, una più sensibile, ha tentato la fuga dal balcone, nascosta tra le briciole della tovaglia.
Giovanna Ferraro
COGLI L’ATTIMO
da Io e Caterina (1980) diretto e interpretato da Alberto Sordi