SEGRETI 3


Editoriale dell'8 agosto 2021

Ebbene sì, lo ammetto, una volta avevo dato il mio consenso per un rito magico. La santona si presentava come da manuale, i capelli lunghi bianchi e neri, due cerchioni alle orecchie, anelli in tutte le dita, uno scialle, il rosario arrotolato al polso con un’enorme croce di legno pendente e si chiamava Viviana, come la strega che si prese gioco di Mago Merlino, carpendogli tutti i segreti. Nel tempo libero, Viviana faceva la bidella in un paesino del sud Sardegna, infatti l’avevo incontrata proprio a scuola, se così si poteva chiamare una casetta che accoglieva non più di quindici alunni in tutto, distribuiti fra le tre classi di scuola media, con la sala professori arredata come un salotto di casa, il divano biposto in pelle con centrino adagiato sulla spalliera (per precisione i posti erano tre ma uno era occupato dalla bambola spagnola), caminetto, lampadario a gocce, buffet, contro buffet e tavolo con piano di cristallo. Nonostante gli alunni frequentassero poco e niente, quel posto era un porto di mare e nel salotto professori c’era sempre gente che non conoscevo perciò, nei primi tempi, quando non facevo lezione, me ne stavo due ore in macchina. Un giorno faceva un freddo cane, avevo un gran mal di testa e mi ero decisa a entrare. Seduta davanti al caminetto, con Viviana, poco distante, che si stava facendo un giro all’uncinetto, nel silenzio, spezzato a tratti dalla croce del suo rosario da polso che sbatteva ritmicamente sul tavolo, sento un grido – Professoressaaaaa, glielo posso togliere l’occhio? – che spavento! – Secondo me l’hanno presa a occhio – aveva precisato, dando a intendere che qualcuno mi avesse fatto una fattura – se vuole le faccio la medicina! –
Sarà stato il mal di testa, sarà che sono curiosa come una scimmia, sarà che sto cercando giustificazioni, comunque avevo detto va bene. In un attimo la bidella aveva preparato un piatto con acqua, olio e grano, poi si era messa a pregare, pregare, pregare sottovoce. – Lei deve solo stare zitta! – mi aveva ordinato. Silenzio. – Lo vede???- aveva gridato di nuovo, indicandomi il piatto dove l’olio si era aggregato in isole – Se l’olio non si mischia vuol dire che è presa a occhio, c’è qualcuno che le sta facendo “mazzine”, come le dite in città alla gente che porta sfortuna? Prima che potessi fiatare, mi aveva preso il viso tra le mani e mi aveva sputato in testa. A me! Poi era andata a suonare la campana, di quelle a mano, lasciandomi sputata e sbalordita. Non avevo avuto il coraggio di dire nulla, mi ero rimessa in macchina per tornare in città, ridendo da sola a quattro ganasce per quella avventura davvero ridicola! Non vedevo l’ora di dirlo a qualcuno (e di lavarmi i capelli) quando, all’improvviso, mi ero resa conto che il mal di testa era passato completamente. Allora la medicina aveva fatto effetto!? Non è che se prendo la cosa sottogamba e Viviana se ne accorge mi succede qualcosa di brutto? In fondo una parte di lei, lo sputo, gravava ancora sulla mia testa. Macché Giovanna, non dire fesserie, non ci crederai davvero? – Queste erano le mie considerazioni mentre tornavo a casa. L’unica cosa certa era che avrei fatto lo shampoo ma per il resto ero confusa, avrei dovuto scegliere tra dare una notizia così ghiotta o tenere il segreto, almeno fino alla morte della santona, quando non mi avrebbe potuto più nuocere. Ho saputo giusto ieri che Viviana è deceduta, circondata dall’affetto dei suoi cari. Condoglianze.
Giovanna Ferraro (Assistente di Volo ad Aristan)

“In un attimo la bidella aveva preparato un piatto con acqua, olio e grano, poi si era messa a pregare, pregare, pregare sottovoce. – Lei deve solo stare zitta! – mi aveva ordinato.”
Da SEGRETI 3 – Editoriale di Giovanna Ferraro (Assistente di Volo ad Aristan)

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