Nei giorni scorsi il mondo ha tirato un sospiro di sollievo. Donald Trump ha superato in maniera brillante il test cognitivo (MoCA test) che fa parte del suo primo check-up medico. I quiz a cui è stato sottoposto, diffusi in rete, erano di una facilità imbarazzante e sostanzialmente miravano a escludere che fosse affetto da demenza o che mostrasse i sintomi dell’Alzheimer. Dire che ora indicano le lancette di un orologio, distinguere un rinoceronte da un dromedario, aver capito che una banana non ha niente in comune con un treno. Basta questo per poter fare il presidente degli Stati Uniti? Prima che Trump comparisse sulla scena nessuno pensava di dover dimostrare di non essere demente. Ci sfiancavano con la misura del quoziente di intelligenza (IQ), facendoci sentire tutti idioti. Persino la visita di leva, che feci in tempi remoti, prevedeva una valutazione attitudinale molto complessa: risultò che a malapena ero adatto a verniciare i camion, un livello bassissimo, e infatti finii per diventare professore universitario. Ora, da quando Trump è presidente, è tutto al ribasso. Si può essere dichiarati idonei a svolgere qualsiasi ruolo solo per aver indovinato che una banana non è un treno. E non è poco.
Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)
Ora, da quando Trump è presidente, è tutto al ribasso. Si può essere dichiarati idonei a svolgere qualsiasi ruolo solo per aver indovinato che una banana non è un treno, E non è poco (da SONO LE UNDICI E DIECI (RISPOSTA ESATTA), editoriale di Marco Schintu)