Se qualcuno mi desse del “vacanziere” potrei sfidarlo a duello. Io non sono, non sono mai stato e non sarò mai un vacanziere. E nemmeno un “turista”. E non sono mai stato un “paziente”, neanche quando sono finito in ospedale. Io, lo dico qui a gran voce, non sono un “consumatore”, nemmeno quando compro un gelato. Non sono un “utente”, nemmeno quando vado a rinnovare la patente. Non sono un “creativo”, nemmeno quando dipingo un quadro (“creatore”, se proprio si deve usare una definizione). E non sono un “anziano”, orrida parola politicamente corretta usata anche per i novantaseienni (se proprio dovrà essere, quando sarà l’ora, molto meglio “vecchio”). La categorizzazione degli individui è uno dei sistemi più subdoli per annullare la nostra potenziale ecletticità, il nostro naturale anelito di libertà, la nostra fantasia. È un prodromo di totalitarismo. È un travestimento del classismo più bieco.
Purtroppo esiste una parte di umanità che merita, quasi invoca, di essere intruppata nelle categorie. Chi in un sabato di agosto si mette in viaggio per una nota meta balneare e, berciando, passa quasi tutto il tempo in coda, merita il titolo di vacanziere. Chi fa una lunga fila al Louvre per vedere La Gioconda e poi va via senza nemmeno uno sguardo al San Giovanni – sempre di Leonardo – poco più in là, senza neanche un accenno di fila, merita il titolo di turista. Chi acquista l’ultimo modello di telefonino e aveva comprato sei mesi prima quello che è adesso il penultimo modello, merita il titolo di consumatore. Sono loro, quelli che meritano questi titoli, che giorno dopo giorno tentano inconsapevolmente di umiliarci, di abbruttirci, di annullarci. E qualche volta ci riescono.
Per questo consiglio a tutti di aderire all’AICC (Associazione Italiana Contro le Categorie); la retta è di 48 euro l’anno, un po’ cara forse, ma poi potrete esibire legalmente il titolo di “Scategorizzato”.
Filippo Martinez (Scategorizzato)
“Se qualcuno mi desse del “vacanziere” potrei sfidarlo a duello. Io non sono, non sono mai stato e non sarò mai un vacanziere. E nemmeno un “turista”. E non sono mai stato un “paziente”, neanche quando sono finito in ospedale.”
Da NON SONO UN VACANZIERE. NON SONO UN UTENTE. NON SONO UN CONSUMATORE – Editoriale di Filippo Martinez (Scategorizzato)