Il MOIGE insorge, chiedendo al distributore di ritirare dal commercio la serie che, a detta del Movimento, istigherebbe i bambini a partecipare a giochi malsani e pericolosi. Esattamente come non si mettono delle forbici alla portata di mano di un bambino piccolo, distratto e giocherellone, così si dovrebbe fare con certi contenuti che dovrebbero essere consentiti dai genitori a seconda dell’età, del carattere e della personalità del bambino. Ciò detto, come non si eliminano le forbici dalla cucina per evitare che vengano usate come armi improprie, così non è ricorrendo alla censura che si educano i ragazzi all’empatia, al rispetto dell’altro, a saper ben distinguere fra finzione e realtà. I genitori dosino pure tempi e contenuti della rete a seconda dell’età dei figli, senza dare la responsabilità a terzi di quello che è un preciso compito delle singole famiglie ovvero insegnare ai ragazzi una lettura del mondo. Occorre tener ben presente che è sempre molto più forte l’insegnamento che passa attraverso le parole, i gesti o i pensieri espressi in famiglia, rispetto a quello di qualsiasi altro canale di comunicazione.
Vorrei essere una mosca per vedere quali esempi hanno in casa certi bambini: purtroppo non si spengono con un tasto, men che meno con una richiesta formale al Garante.
Giovanna Ferraro (Assistente di volo ad Aristan)
“Non è ricorrendo alla censura che si educano i ragazzi all’empatia, al rispetto dell’altro, a saper ben distinguere fra finzione e realtà.”
Da SQUID GAME – Editoriale di Giovanna Ferraro (Assistente di volo ad Aristan)