THRILLER


Editoriale del 13 gennaio 2015

La sera della strage di Parigi ho visto per caso al cinema “La spia”, l’ultimo film interpretato da Philip Seymour Hoffman, che avevo perso all’uscita e ho recuperato in una proiezione d’essai. La trama è curiosamente in sintonia con i tragici fatti di questi giorni: agenti segreti spiano ad Amburgo sospetti simpatizzanti islamici in odore di terrorismo. Ma mentre nel film non succede quasi niente, nella realtà era successo di tutto. Anzi, il plot progressista, per denunciare l’islamofobia occidentale, mostra la stronzaggine dell’Intelligence tedesca e americana che vede complotti ovunque, tradisce le promesse fatte a un povero ceceno e incarcera sbrigativamente anche gli innocenti. E, per far capire questo, lascia lo spettatore in balia di interrogatori e inseguimenti inconcludenti, che non approdano a nulla, se non alla noia di noi che ci giriamo inquieti sulla poltrona. Nel frattempo a Parigi c’era l’inferno. Già il film era moscio di suo, visto poi quella sera risultava insopportabile. Per placare l’uggia (avrei fatto meglio, pensavo, a rimanere davanti alla tv a seguire in diretta su Sky gli sviluppi incalzanti di quella tremenda giornata), immaginavo che in un mondo ideale sarebbe dovuto accadere il contrario: che la trama del film fosse la vita vera (così avremmo fatto bene a flagellare la nostra diffidenza che ci fa vedere fantasmi cattivi dappertutto) e i fatti di Parigi fossero un film (un’americanata avvincente ed emozionante, e anche un po’ razzista). Avremmo apprezzato entrambi, uscendo dalla sala elettrizzati per la spettacolare tragedia frutto di finzione, per entrare in un mondo reale, protetto anche se nevrotico, sentendoci oltretutto orgogliosi e illuminati nell’ostentare disprezzo per quei burocrati ingiusti e ottusi. Invece siamo doppiamente avviliti, perché la verità è appassionante come un buon thriller, ma cattiva, e la fiction è buona, ma fiacca come una cattiva coscienza.

Fabio Canessa
preside del Quijote, Liceo Olistico di Aristan

COGLI L’ATTIMO

 

da Quasi Tg con Rocco Tanica

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