TIPOLOGIA DI SCRITTORI


Editoriale del 26 luglio 2019

Ci sono scrittori per i quali si aspetta trepidanti l’uscita del nuovo libro.
Ci sono anche quelli che scrivono un libro che svela che scrittori non lo diventeranno mai. Però insistono, anche per colpa dei complimenti di qualche parente o amico.
Ci sono quelli che si mettono a scrivere appena andati in pensione e lo confessano “sentivo l’urgenza di scrivere”. Prima sentivano solo l’urgenza di andare in pensione.
Ci sono quelli che scrivono un libro qualsiasi, che prende il record di libri venduti nello stesso giorno, anzi nella stessa ora, quella della presentazione, alla quale vanno tutti i parenti, i vicini di casa, molti paesani. Tutti comprano il libro, specie se dopo c’è il buffet che ammortizza la spesa.
Le reazioni sono omogenee: “Speriamo che sia l’ultimo, questo costa 18 euro”. “Informati se è già in libreria, così gli dico che l’ho già comprato”.
Molti smettono di vendere dopo la presentazione. Anche se vantano una recensione, si fa per dire, sul giornale locale.
Ci sono scrittori che hanno successo con un libro e vivono di rendita su quello, producendo in seguito una serie di silenziosi flop. La fama è difficile da mantenere, ma è anche difficile da mettere in dubbio. Ci sono anche quelli che vantano titoli accademici e nessuno se la sente di decretare l’inadeguatezza del loro libro. Ci sono anche i curatori di collane di libri da vendere insieme a un quotidiano. In quel caso si pensa che quei libri debbano valere, in quanto presi in considerazione da un esperto. Un caso clamoroso fu quello del libro “Caccia grossa”, di Becchi, abbinato al giornale. Lo comprò anche il bidello della mia scuola, uno che non leggeva. Si indignò per la fregatura presa. Era un cacciatore appassionato, e di caccia, come la intendeva lui, in quel volume non si parlava proprio. Ci sono anche quelli che scrivono sempre lo stesso libro, cambiando ovviamente personaggi e luoghi.
Un criterio della bontà di un libro è la misura in cui vengono prestati. Per converso, ci sono libri che non vengono mai prestati, nessuno li chiede e il proprietario non si ricorda dove l’ha messo.

Nino Nonnis (Sa Cavana di Aristan)

https://youtu.be/rNb03NJbA4U

Ci sono quelli che si mettono a scrivere appena andati in pensione e lo confessano “sentivo l’urgenza di scrivere” (da TIPOLOGIA DI SCRITTORI – Editoriale di Nino Nonnis)

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