Tra me e Paperino fu amore a prima vista. Non sapevo ancora leggere ma già ci intendevamo a meraviglia. Io, volubile e sognatrice, non potevo che rimanere stregata da questo personaggio imprevedibile, sempre in bilico tra inventiva e pragmatismo, tra sogno e responsabilità. In un dolce far niente continuamente interrotto da una noiosa quotidianità, Paperino vive una vita movimentata come nessun altro, spericolata come solo quella degli squattrinati sa essere. E nel personaggio di un fumetto scopro la forza interiore, l’incrollabile ottimismo, la dignità, la capacità di inventarsi una vita impossibile, o possibile solo nel costante dondolio della sua amaca. In quell’amaca riconosco la mia anima, in perenne oscillazione tra la terra e il cielo, sospesa tra il cuore e la ragione, i due alberi dalle radici forti che tengono ferma la mia vita.
Scopro che occorre fermarsi a sognare, crogiolarsi nelle fantasie, perdersi nelle idee più assurde, per poter vivere, sveglissimi, una vita fantastica, come in un fumetto, una vita di quelle… di quelle che non dormi mai.
Genny Pignataro Atzeni
(Rabdomante ad Aristan)
COGLI L’ATTIMO
Vita spericolata cantata da Vasco Rossi a Sanremo 1983