TRADIZIONI E NUOVE GENERAZIONI


Editoriale del 28 gennaio 2018

A Busto Arsizio il rogo è tradizione. Si chiama Giubiana la festa dell’ultimo giovedì dell’anno e si snoda per le vie del borgo tra pasti condivisi, storia orale e fantocci dati alle fiamme. Rito antico che scandisce i ritmi agricoli, precede appena il carnevale e segue il falò del vecchione bolognese. Nell’edizione 2018 brucia in piazza il fantoccio di laura Boldrini. Tanto rumore per nulla allora? Una vergona, una sciocchezza, una ragazzata, solo una tradizione, si è detto nelle ore successive. Il fantoccio lo hanno creato i giovani della Lega Nord, ma questo è un dettaglio. I ragazzi padani, eredi di quei giovani che negli anni Novanta cantavano spensierati “Polenta violenta”, inno pop contro couscous e Italia multietnica, che per oscure ragioni non ha scalato le classifiche. Confortante che le nuove generazioni siano legate alla tradizione. E al territorio. Qualche anno fa questi giovanotti celti al territorio ci tenevano davvero. La notte le ronde con i “grandi”, nel tempo libero seguivano il diario del ministro Kyenge, pubblicato ad hoc sul giornale del partito. E la seguivano, per tutta l’amata Padania. Una volta per tirarle una banana, una volta per gridarle “orango”, per portarle una gabbia. Dovevano essere prove per la Giubiana, prove di salvaguardia della tradizione. Questa volta c’era anche Trump tra i fantocci. C’era Gentiloni. Il terzo, quello della Boldrini, magari lo hanno aggiunto all’ultimo, per dare un messaggio ai leghisti preoccupati. La Lega non è morta. La tradizione è salva.

Eva Garau (Precaria di Aristan)

A Busto Arsizio il rogo è tradizione (da TRADIZIONI E NUOVE GENERAZIONI, editoriale di Eva Garau)

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