Un impressionante numero di italiani abolirebbe il Parlamento con la stessa leggerezza (per non dire gioia) con cui cancellerebbe le riunioni di condominio. Grazie al cielo, dietro non c’è voglia di un Uomo della Provvidenza o presa d’atto che la democrazia è un sistema a crescita bloccata e dunque va cambiato. Il vento dell’insofferenza, che attraversa l’intero arco parlamentare soffiando da destra a sinistra, segnala invece un fenomeno nuovo a preoccupante: il disgusto per la politica, anzi per i partiti. La ripetitività degli scandali, delle facce, degli omissis e delle vie preferenziali destinate agli amici degli amici, hanno creato un gigante che si chiama indignazione. Permanente, plateale, forte. Segnala, come sanno bene gli storici, la fine della pazienza.
Giorgio Pisano
COGLI L’ATTIMO
da Fantozzi alla riscossa (1970) con Paolo Villaggio