UOMINI O CAPORALI?

Tutti noi umani abbiamo il dovere di essere sempre al di sopra la legge. Non fraintendetemi. Non voglio istigare nessuno a infischiarsene della legge, tutt’altro. La legge bisogna conoscerla e, se non si tratta di una legge che va contro i sacrosanti diritti dell’uomo (vedi le leggi razziali), bisogna saper interpretarla. Questo è il punto: “saper interpretarla”. Perciò chi deve farla rispettare deve avere una reale, non meccanica, sapienza giuridica, una cultura adeguata (meglio se vasta ed eterogenea) e una sicura capacità di valutare le circostanze. Insomma, nel rispetto rigoroso dell’etimologia (“intelligere” significa comprendere), deve essere intelligente. Senza queste caratteristiche la legge potrebbe essere tranquillamente gestita da un robot.
A Oristano l’ultima domenica del carnevale appena terminato, durante la celebrazione (uso questa parola per sottolinearne la sacralità) della Sartiglia i cavalieri che, per cimentarsi nella corsa alla stella, attendevano la consegna della spada dal Componidori (monarca incontrastato di quella che è molto più di una semplice giostra equestre), per la prima volta dopo parecchi secoli hanno trovato, letteralmente, fra i piedi dei loro cavalli le forze dell’ordine che, comandate dal Questore, in nome della “sicurezza” suprema (Oristano era blindata come se dovesse accogliere l’incontro tra Donald Trump e Kim Yong-un) procedevano a uno scrupoloso antidoping intralciando lo svolgersi degli eventi. Il Componidori ha cercato di opporsi ma è stato inutile, così (giustamente, doverosamente) ha esercitato quel potere che nessun questore poteva insidiare: ha abolito le pariglie acrobatiche che tradizionalmente seguono la corsa alla stella. I cavalieri hanno sfilato fieri e ordinati davanti alla folla e il Componidori ha chiuso la manifestazione. Proteste. Recriminazioni. Polemiche. L’organizzazione ha voluto rendere i soldi del biglietto alla marea di persone che avevano preso il posto in tribuna. C’è stato chi ha trovato l’atteggiamento dei cavalieri scandaloso, chi ha parlato di uno smacco inaccettabile nei confronti dei turisti giunti da mezzo mondo, chi ha detto che l’ “immagine” della Sartiglia ha subito una ferita mortale… Non sono d’accordo. Con questo gesto tutti, turisti compresi, hanno potuto assistere a una clamorosa performance di dignità, a un elegante esercizio di Regalità Individuale (di ciascuno dei cavalieri) che, nei tempi volgari che stiamo vivendo, vale molto più dello spettacolo che avevano acquistato pagando il biglietto.

Filippo Martinez (Estetista di Aristan)

“A Oristano l’ultima domenica del carnevale appena terminato, durante la celebrazione (uso questa parola per sottolinearne la sacralità) della Sartiglia i cavalieri che, per cimentarsi nella corsa alla stella, attendevano la consegna della spada dal Componidori (monarca incontrastato di quella che è molto più di una semplice giostra equestre), per la prima volta dopo parecchi secoli hanno trovato, letteralmente, fra i piedi dei loro cavalli le forze dell’ordine che, comandate dal Questore.” – Da UOMINI O CAPORALI? Editoriale di Filippo Martinez (Estetista di Aristan)

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