Caro Marco
Il 21 e 22 settembre, per noi sardi, sono stati due giorni ricchi di soddisfazioni e di sensazioni forti. Sabato 21, insieme all’Alzheimer Cagliari, abbiamo celebrato la giornata mondiale in maniera diversa. Invece di limitare l’incontro alla divulgazione dei noti argomenti demografici, scientifici ed assistenziali (comunque trattati) abbiamo introdotto due novità, almeno per la nostra sezione. La mattina, Giorgio Casu, un giovane pittore sardo che sta riscuotendo grande successo negli USA (in un suo quadro ha dipinto Obama ed è stato scelto come logo della campagna statunitense di ricostruzione di Haiti nel 2010), nel regalarci una sua opera dipinta per l’occasione, ci ha spiegato il significato del quadro ispirato all’invecchiamento ed alla demenza.
La sera, Cristian Pintus, un 27enne oristanese che esercita come molti altri due professioni, di giorno caregiver e di notte rapper in alcuni locali isolani, ci ha accompagnato con il suo ultimo rap nel flash mob con il quale abbiamo concluso la nostra passeggiata di protesta verso il consiglio regionale. Inutile dirti che l’iniziativa ha destato un notevole successo e partecipazione, con sicure ripercussioni politiche. Non capita tutti i giorni di vedere un numeroso gruppo di incravattati medici, psicologi e familiari cantare e battere le mani il sabato sera nella via principale
di Cagliari, Via Roma, di fronte alla sede del potere politico regionale, al ritmo di un rap. La storia di Cristian merita di essere conosciuta ed è toccante per la sua normalità. Di famiglia umile, al padre cinquantenne, camionista, 5 anni fa viene tardivamente diagnosticata una forma pre‐senile di malattia di Alzheimer. Dopo alcuni anni di incomprensioni e conflitti con il padre in preda ai disturbi comportamentali, Cristian decide di non fuggire e, conosciuta la diagnosi, si impegna a tempo pieno nell’assistenza del genitore, alternandosi con la madre. Vive in un quartiere povero, a forte rischio di disagio sociale. Scopre la musica, pur non avendola studiata. Un miracolo che spesso il rap può fare. Naturalmente spera di avere un po’ di successo, anche per avere maggiori disponibilità per migliorare la qualità dell’assistenza. Ha scritto un pezzo meraviglioso dedicato al padre demente dal titolo “Un motivo in più” che noi abbiamo deciso di cantare e ballare (si fa per dire) durante la nostra protesta di sabato e di divulgare come inno della nostra sezione. Da un
evento tragico Cristian ha saputo trovare “un motivo in più” per riscoprire l’amore familiare e l’impegno sociale.
Se vuoi sentirlo vai su Youtube e cerca Cristian Pintus (o Kumalibre) “Un Motivo in Più”. Meriterebbe una maggiore diffusione negli ambienti dementologici perché, con una semplicità e incisività disarmante del testo e della musica, tocca le corde giuste e contribuisce ad una più efficace sensibilizzazione. Oltretutto le immagini del video mi sembrano opportune, delicate e prive di qualsiasi forzatura. Sono rari gli esempi di canzoni dedicate alle persone malate di
demenza e meritano tutta la nostra attenzione, soprattutto se proposte da autori coinvolti personalmente e non ancora conosciuti.
In pratica, abbiamo trovato l’inno scritto da Cristian e la bandiera dipinta da Giorgio: adessopossiamo battagliare con più vigore. Abbiamo infine avuto la benedizione di Papa Francesco che ieri, il 22 settembre, ci ha onorato della sua straordinaria presenza. È stato uno storico successo, mai accaduto prima in Sardegna. Un terzo di tutta la popolazione sarda ha partecipato all’evento cagliaritano!
Un abbraccio,
Paolo
Dalla Sezione Sardegna: un 21 settembre diverso