Ad Aristan non esiste il seccante problema della parità tra i sessi. La felicità non ha sesso, è stata pensata, ideata e voluta per uomini e donne. Che poi gli uomini e le donne non ne facciano un’adeguata pratica, un buon uso o semplicemente non possano o non siano capaci di provarla, questo è secondario. “Felicità” è un sostantivo femminile, ma non ha senso prendersela, perché “sorriso” pareggia tutto. Aristan non porta con sé e dentro sè quella specie di peccato originale che ogni donna di questo pianeta sconta quotidianamente. Non necessita di comitato di parità, né di interventi della Corte Costituzionale per ripristinarla. La felicità non ha sesso e, se ce l’avesse, concederebbe ben più volentieri un ballo al sig. Rispetto che al sig. Pregiudizio.
Bernadette Dessalvi
COGLI L’ATTIMO
da “Un sogno per domani” 2000 di Mimi Leder
(scelto da Elisa Betta)