La germofobia di Putin era nota ben prima che comparisse il nuovo coronavirus. Tuttavia, nonostante il nuovo coronavirus stesse flagellando la Russia, Putin in pubblico minimizzava facendo l’audace. Quando poi ha visto ammalarsi uno ad uno i suoi più stretti collaboratori è corso ai ripari: si è isolato in un bunker obbligando chi vuole o deve presentarsi al suo cospetto a passare attraverso un tunnel “disinfettante”, esposto a un aerosol di sostanze microbicide e inondato da luce ultravioletta. La “disinfezione” è una pratica riservata al mondo inanimato, ora, secondo Putin, può essere applicata anche agli esseri umani. Una follia: nessun disinfettante ci impedirà di espellere goccioline di saliva cariche di virus o batteri, non siamo fatti di legno, di plastica o di metallo, ma evidentemente i dittatori ci considerano tali; anche Trump, del resto, ha suggerito agli americani, per curare i polmoni, di bere varechina. Sono due le pandemie che affliggono oggi il mondo: la prima di COVID-19, la seconda di paura. L’industria le sta cavalcando: meglio sterilizzare tutto, aria, oggetti, superfici. Lampade germicide in aeroporti, supermercati, negozi, stanze da bagno o da letto, sopra e sotto, davanti e dietro. E gli esseri umani? I tunnel sono in produzione, simili a quelle che si usano per il lavaggio delle auto, da sistemare all’ingresso di scuole o uffici. Un nastro ci farà scivolare dolcemente lungo il percorso, massaggiati da spazzole grandi e delicate imbevute di cloro o di fenolo, immersi nella luce bluastra delle lampade germicide. Ne usciremo ogni volta come nuovi, fatti come siamo di plastica, di metallo e di legno.
Marco Schintu
(Già docente di paura presso l’Università di Aristan)
All’ingresso di scuole o uffici ci saranno stazioni di disinfezione simili a quelle che si usano per il lavaggio delle auto. Un nastro ci farà scivolare dolcemente lungo il percorso, massaggiati da spazzole grandi e delicate imbevute di cloro o di fenolo, immersi nella luce bluastra delle lampade germicide. Ne usciremo ogni volta come nuovi, fatti come siamo di plastica, di metallo e di legno. (da CAVALCANDO LA PAURA – Editoriale di Marco Schintu)