CENTOMILA NOMI


Editoriale del 27 maggio 2012

Dare un nome a qualcuno o a qualcosa è un atto d’amore.
Questa la tesi sostenuta da Giovanni Nomicchio, accademico
perduto e ingegnere ferroviario. Nella sua Memoria, depositata in Archivio nel 1910, l’ingegnere racconta di una vita
passata a battezzare oggetti, animali, piante e, soprattutto, sassi;
in particolare, quelli del pietrisco delle massicciate ferroviarie.
Per ogni soggetto, l’attribuzione del nome era accompagnata da una scheda con luogo e data del rilievo, breve descrizione, eventuali disegni in scala. Al momento della sua Memoria, l’accademico riferisce di aver compilato quasi 70.000 schede, e ci rivela il grande obiettivo:
raggiungere quota 100.000.
Dopo un’attenta ricerca d’Archivio, ho trovato una donazione di Giovanni Nomicchio. Dentro una cassettina di legno scuro,avvolto
nella prima pagina del quotidiano L’Unione Sarda del 12 Marzo 1923, c’era un piccolo sasso di basalto bolloso; l’accompagnava la scheda n°100.000, con il nome del soggetto scritto in elegante corsivo inglese: “Sasso Felice”.
 
Carlo M.G. Pettinau
(Archivista dell’Oblio)
 

COGLI L’ATTIMO

 

da Il nome della rosa (1986) diretto da Jean-Jacques Annaud con Sean Connery, F. Murray Abraham, Christian Slater, Kim Rossi Stuart

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