COLORI E ODORI


Editoriale del 14 ottobre 2012

Fin da bambino capii di possedere superiori facoltà sensoriali. In particolare, riconoscevo e memorizzavo perfettamente ogni colore e odore incontrato. Annusando una pietanza, ero in grado di elencare tutti gli ingredienti che l’avevano generata. Guardando un dipinto, dalle proprietà cromatiche e tonali di poche pennellate potevo riconoscerne l’autore. Queste facoltà indirizzarono le mie scelte professionali: gastronomo e perito d’arte; due attività che mi resero ricco e felice. Purtroppo, un banale incidente cambiò la mia vita: inciampai sulla porta di casa, picchiai la testa, restai in coma due giorni e al risveglio il mondo non era più lo stesso. Le mie straordinarie facoltà si erano fuse insieme: percepivo l’odore dei colori. E cominciò un incubo. Non potevo più guardare in viso mia moglie: il colore dei suoi occhi odorava di burro rancido e quello delle sue labbra di vecchie croste di formaggio. Divenne impossibile continuare a lavorare: dovevo mangiare bendato per sottrarmi a spiacevoli associazioni olfattive, e la ricchezza cromatica di un quadro si trasformava in un guazzabuglio di odori.
Oggi vivo relegato in casa con le persiane chiuse e le lampade spente. E’ impensabile fare una passeggiata all’aria aperta: l’azzurro del cielo limpido puzza pesantemente di pesce marcio.

(Memoria dell’Accademico Lucio Corandoli; depositata in Archivio il 18 Giugno 1908)

Carlo M.G. Pettinau
(Archivista dell’Oblio)

COGLI L’ATTIMO

 

da Stati di allucinazione (Altered States,1980) diretto da Ken Russell e interpretato da William Hurt

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