DOVE LO RITROVA?


Editoriale del 29 novembre 2014

Saranno senz’altro più infelici loro, ma un velo di mestizia avvolge anche noi quando una coppia che conosciamo si separa e uno dei due si lamenta dicendoci: “Ma uno/una come me dove lo/la ritrova?”. Il disagio e il rispetto ci impediscono di rispondere come vorremmo a questa frase penosissima. Lo facciamo qui, tanto loro non mi sentono: prima di tutto se volesse ritrovare uno come te non ti avrebbe lasciato; se se ne è andata significa che di uno come te proprio non sa che farsene e cercherà casomai qualcuno completamente diverso, che non ti assomigli neppure nel dettaglio più trascurabile. E inoltre mi tocca anche dirti che uno come te si trova dovunque. Di tipi come te è pieno il mondo. Basta che esca dal portone di casa e il primo che incontrerà sarà proprio uno come te. Bisognerà invece che si impegni a lungo per trovare qualcuno diverso da te, perché le persone speciali sono eccezioni rarissime. Che abbaglio ridicolo sentirsi unici e insostituibili, e più siamo mediocri e uguali a tutti gli altri più ci sentiamo unici e insostituibili. Invece ognuno scende le scale di casa sua, i cani abbaiano ma la carrozza passa e il mondo andrà avanti ben presto anche senza di noi. E dove lo troverà il mondo, poi, uno come noi?

Fabio Canessa
preside del Quijote, Liceo Olistico di Aristan

COGLI L’ATTIMO

 

Lasciamoci così cantata da Mina è la cover italiana di September in the rain di Harry Warren e Al Dubin scritta nel 1937 per il film”Melody for two”

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