FILOSOFIA DEL DOPING


Editoriale del 30 agosto 2012

Siamo in piena civiltà del doping. Oggi sono carinamente dopate le tette, le natiche, le labbra. Ma anche le zampe di gallina sugli occhi, i nasi e le praterie di rughe. Perfino orifizi intimissimi sono diventati ritinteggiabili con la moderna medicina estetica. Sono dopati i giornali e molta televisione, i protagonisti esagerati di certi talk show, l’industria della comunicazione in genere. Dopati (ma questo si scopre solo a posteriori) i sondaggi e certi messaggi che il Governo, in attimi fuggenti di debolezza, vuol fare arrivare al popolo. Sono dopate le dichiarazioni dei segretari di partito, i toni perentori di alcuni sindacalisti. Dopata l’estate con gli italiani niente ferie (eppure sembra di vederli puntualmente al mare), futuro e sogni. Fatta questa premessa, perché mai non dovrebbero essere dopate le Olimpiadi?

Giorgio Pisano

COGLI L’ATTIMO

 

E mi alzo sui pedali (dedicata a Marco Pantani) cantano gli Stadio

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